La necessità di raggiungere lo zero netto non è mai stata così urgente come lo è oggi. La COP19 aveva gettato le basi per raggiungere questo obiettivo in tutti i mercati in tempi brevi, ma durante la COP28 si è visto che questo tema è ancora sul tavolo e sempre più improrogabile. Ma quanto sarà difficile per le aziende ridurre a zero le emissioni di carbonio? E quanto lo sarà per settori in crescita come il fintech?
Il raggiungimento dello zero netto delle emissioni di carbonio nelle fintech è un obiettivo ambizioso che richiede l’adozione di strategie innovative per ridurre l’impatto ambientale del settore finanziario.
Le fintech possono contribuire a ridurre le emissioni di carbonio in diversi modi, ad esempio:
Migliorando l’efficienza energetica dei sistemi informatici e riducendo il consumo di carta e di altre risorse materiali.
Promuovendo la trasparenza e la responsabilità sociale delle imprese, incoraggiando la divulgazione e la verifica delle informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG).
Finanziando progetti e iniziative a basso impatto ambientale, come le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile e l’agricoltura biologica.
Sviluppando soluzioni innovative per la compensazione e la rimozione delle emissioni di carbonio, come i crediti di carbonio, i meccanismi di prezzo del carbonio e le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.
Per raggiungere lo zero netto delle emissioni di carbonio, le fintech devono anche affrontare alcune sfide, come:
- la regolamentazione: le fintech devono adeguarsi alle normative nazionali e internazionali in materia di clima, come la direttiva CSRD1 che impone alle imprese di divulgare le informazioni ESG;
- la concorrenza: le fintech devono differenziarsi dalle altre aziende finanziarie e dimostrare il loro valore aggiunto in termini di sostenibilità, innovazione e inclusione;
- la sicurezza: le fintech devono proteggere i dati sensibili dei loro clienti e prevenire i rischi di cyberattacchi, frodi e violazioni della privacy;
- l’etica: le fintech devono agire in modo responsabile e trasparente, evitando pratiche ingannevoli, discriminatorie o dannose per l’ambiente e la società.
Inoltre, le fintech devono collaborare con gli altri attori del settore finanziario, come le banche tradizionali, le autorità di vigilanza, i consumatori e le organizzazioni non governative, per creare un ecosistema finanziario più sostenibile e resiliente.
Le banche e gli istituti del settore finanziario hanno il potenziale per guidare un cambiamento significativo che si estende oltre i propri confini. Le banche devono andare oltre le proprie ambizioni di zero emissioni nette e considerare come possono contribuire a promuovere l’agenda a basse emissioni di carbonio in modo più ampio.
Ad esempio, potrebbero integrare la sostenibilità nelle offerte di prodotti e offrire ai clienti un incentivo finanziario per supportare la transizione allo zero netto attraverso l’offerta di tassi di prestito ridotti per auto a basse emissioni o per case ad alta efficienza energetica, o ancora, attraverso prestiti più flessibili per sostenere iniziative imprenditoriali socialmente inclusive che avranno un effetto a catena per le comunità e, in ultima analisi, per l’ambiente.
Nonostante ci sia ancora molto da fare in tal senso, ci sono realtà che già hanno messo in atto tale cambiamento, come ad esempio la Banca di Palestina che ha perseguito un programma di prestiti verdi per gli individui nelle aree rurali per una maggiore efficienza idrica ed energetica o la Bank Australia che ha acquistato una riserva di conservazione privata per proteggere oltre 2000 ettari nel Victoria occidentale da qualsiasi sviluppo futuro.
HeavyFinance, una delle migliori piattaforme di investimento P2B, facilita gli investimenti sostenibili attraverso i suoi Green Loans, collegando singoli investitori con mutuatari che necessitano di finanziamenti per attrezzature, consentendo l’adozione di pratiche di gestione rigenerativa del suolo come l’agricoltura senza lavorazione, la rotazione delle colture, le colture di copertura e la riduzione del consumo di carburante, generando soluzioni di finanziamento sostenibili in linea con gli obiettivi ambientali. Infatti, finanziando macchinari sostenibili, HeavyFinance svolge un ruolo cruciale nella riduzione delle emissioni di carbonio in un settore che tradizionalmente ha un impatto ambientale significativo, contribuendo a circa il 20% delle emissioni globali di carbonio.
Nel nostro Paese le fintech che si occupano di sostenibilità ambientale e impatto zero sono diverse e offrono vari servizi finanziari. Tra queste possiamo citare:
Opstart, piattaforma di equity crowdfunding che permette di investire in progetti a impatto zero, come le piantagioni di bambù di Forever Bambù, che assorbono CO2 e creano posti di lavoro in Africa; Sardex, rete di credito commerciale che favorisce lo scambio di beni e servizi tra imprese locali, riducendo il ricorso alla moneta tradizionale e stimolando l’economia circolare; Flowe, carta di pagamento plastic-free e biodegradabile, che calcola l’impronta di carbonio dei propri clienti e li premia con dei cashback se adottano comportamenti virtuosi; Euklid, una banca digitale che offre prodotti finanziari sostenibili, come obbligazioni verdi, prestiti a impatto sociale e fondi di investimento etici, utilizzando l’intelligenza artificiale e la blockchain.