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Il rapporto banca-cliente nell’era digitale

La produttività economica e le opportunità di sviluppo dipendono in modo significativo dal progresso tecnologico. Questo aspetto è particolarmente rilevante per l’Europa, che presenta ancora un divario di produttività rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, l’Europa ha mostrato un leggero miglioramento, sebbene persista un ritardo nell’adozione di tecnologie trasversali, come il digitale e l’intelligenza artificiale. Questo divario tecnologico può influenzare l’attrattività economica dell’Unione Europea e la capacità delle imprese e dei cittadini di sfruttare i vantaggi delle nuove tecnologie.

Nel settore bancario e finanziario in senso più ampio, la trasformazione digitale è in corso, con un ritmo di cambiamento intenso e spinte innovative esterne. Tuttavia, questa trasformazione comporta alcuni effetti da considerare:

Perdita di contatto con la clientela: Durante la transizione verso il digitale, le banche rischiano di perdere il contatto diretto con i clienti. La prossimità tra banca e cliente, che è stata tradizionalmente un pilastro del credito di relazione, diventa ancora più sfidante. Infatti, tramite l’automazione dei processi, adottata per migliorare l’efficienza operativa, processi come l’apertura di conti, la gestione delle transazioni e l’approvazione di prestiti sono ora digitalizzati, riducendo i tempi di attesa e semplificando le procedure per i clienti, che d’altra parte necessitano sempre meno del rapporto con il personale di filiale.

Nuovi canali di comunicazione: Oltre ai tradizionali sportelli fisici, le banche ora hanno introdotto app, chatbot e assistenti virtuali e sono proliferate le banche esclusivamente online, con conti gestiti totalmente da remoto. Questi canali consentono ai clienti di accedere ai servizi bancari in modo più flessibile e comodo.

Restrizione del mercato: La digitalizzazione potrebbe portare a una restrizione del mercato, con fasce di clientela più esposte all’esclusione. Le banche devono bilanciare l’efficienza digitale con l’accessibilità per tutti i clienti, in particolare quelli “analogici” che vedono ancora con molto sospetto il rapporto con i computer. Per questo motivo bisognerebbe pensare ad un modello bancario ibrido transitorio che disponga di una “prossimità a distanza”, un sistema di affiancamento da remoto, da parte degli operatori ai clienti in difficoltà, ad esempio gli anziani.

Concorrenza nel settore bancario: La trasformazione digitale apre nuove opportunità, ma anche la concorrenza. Le banche devono adattarsi per rimanere competitive e in tal senso devono puntare sulla personalizzazione. Grazie all’analisi dei dati, le banche possono offrire suggerimenti di investimento basati sul profilo del cliente o promozioni mirate, rafforzando così la relazione e la soddisfazione del cliente.

Servizi finanziari innovativi: Le tecnologie emergenti come la blockchain, l’intelligenza artificiale e le criptovalute stanno cambiando il modo in cui vengono offerti i servizi finanziari. I pagamenti digitali, i prestiti peer-to-peer e le nuove forme di investimento stanno ridefinendo il panorama finanziario. In un contesto del genere sono quindi sempre più importati le figure dei consulenti finanziari, degli specialist, in grado di svolgere il ruolo di intermediazione tra cliente e banche, dei professionisti a cui aziende e privati possano affidarsi per comprendere le loro esigenze ma che al contempo siano in grado di interfacciarsi con banche e nuove tecnologie poiché ne conoscono le dinamiche.

In sintesi, la digitalizzazione sta snellendo procedure e riducendo tempi di attesa nelle operazioni finanziarie, ma potrebbe portare a una maggiore distanza tra banca e cliente, con meno interazioni umane. Le banche, quindi, devono trovare un equilibrio tra efficienza digitale e relazioni personali, mantenendo, inoltre, la sicurezza dei dati, come una priorità costante.

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