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P2P Lending (parte 2) -Vantaggi delle piattaforme di prestito P2P

Torniamo a parlare di P2P lending: dopo aver spiegato a grandi linee di cosa si tratta, stavolta parliamo dei vantaggi che derivano dall’utilizzo di questo tipo di piattaforme.

I sistemi di prestito P2P, infatti, offrono una serie di benefici sia ai mutuatari che agli investitori. Analizziamoli.

Vantaggi per i mutuatari

  • Erogazione rapida del prestito: le piattaforme di prestito P2P forniscono un rapido esborso del prestito, spesso entro un paio di giorni dall'approvazione del prestito, il che è vantaggioso per coloro che necessitano di finanziamenti immediati.
  • I servizi di prestito P2P forniscono tassi di interesse competitivi che sono spesso inferiori a quelli forniti dalle banche tradizionali. Ciò può consentire ai mutuatari di ridurre i costi degli interessi.
  • Termini flessibili: le piattaforme di prestito P2P forniscono termini che possono essere adattati alle esigenze del mutuatario. Questi termini includono l'importo del prestito, il periodo di rimborso e il tasso di interesse.
  • Le piattaforme di prestito P2P offrono chances alle persone e alle piccole imprese che non avrebbero accesso ai tipici prestiti bancari a causa dei loro punteggi di credito o della mancanza di ingresso collaterale ai finanziamenti.

Cos'è il P2P lending

Negli ultimi anni sempre più spesso si sente parlare di P2P lending, ma non tutti sanno esattamente di cosa di tratta.
Il P2P lending o peer-to-peer lending, conosciuto anche con il nome di social lending, è una forma alternativa di finanziamento/investimento innovativa, che, come detto, sta prendendo sempre più piede in questi ultimi anni ma che esiste come proposta già da oltre un decennio. Nasce nel 2005 in Gran Bretagna, ma si sviluppa soprattutto negli USA a seguire in Europa ed oggi anche in Cina.

Come funziona?


Il termine lending in inglese significa prestito dal verbo to lend = prestare. Si tratta quindi di una forma di prestito personale tra privati, richiesto ed erogato tramite l'ausilio di piattaforme che fungono da sistemi di incontro/intermediario tra la domanda e l'offerta. È un modo per i mutuatari (i richiedenti del prestito) di ottenere finanziamenti senza rivolgersi alle tradizionali fonti di finanziamento, come banche e cooperative edilizie, etc. o con un tasso di interesse inferiore.
Tutta l'operatività avviene all’interno di una piattaforma web dove si svolge il processo di negoziazione senza il coinvolgimento di nessuna società finanziaria. Il sito imposta tariffe e condizioni e consente le transazioni. Il finanziatore decide in linea diretta se prestare o meno il capitale richiesto. Ma chi sono i finanziatori? Sono investitori individuali che desiderano ottenere un rendimento migliore sui propri risparmi in contanti rispetto a quello che otterrebbero da un conto di risparmio bancario o da un certificato di deposito.

In altri casi invece, si trovano all'interno delle piattaforme di P2P lending altri attori, i cosidetti loan originators (cedenti di prestito) cioè società finanziarie che offrono prestiti a privati ed aziende.
Queste nuove frontiere dell'investimento danno possibilità di guadagno che sfiorano anche il 20%, ovviamente non senza rischi.

Noi di Tutorweb siamo sempre di più proiettati verso nuove soluzioni digitali, e integriamo al nostro interno soluzioni di advertising di piattaforme di P2P lending in partnership.

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Perché stilare un business plan aziendale

Avere una visione imprenditoriale ad ampio raggio e soprattutto ben definita è una esigenza imprescindibile se si vuole avviare una nuova attività o anche mantenerla aperta e “in salute”.

Instabilità delle nuove imprese

 In Italia, e non solo, il tasso di mortalità delle nuove imprese è piuttosto alto. I motivi del fallimento sono principalmente la mancanza di necessità di mercato e/o la mancanza di liquidità.

La crisi legata al COVID non ha fatto che peggiorare questa situazione, soprattutto per le imprese più piccole. Un’indagine ISTAT del 2022 afferma che: tra le micro (3-9 addetti), circa la metà appare a rischio strutturale (51,7%) mentre un quarto rientra tra le fragili. Tra le piccole (10-49 addetti) sia le fragili che quelle a rischio strutturale sono intorno al 20%.

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