Un recente rapporto di Banca d’Italia sullo stato del settore assicurativo nel nostro Paese afferma che gli italiani si assicurano poco, nonostante i crescenti rischi climatici, per diverse ragioni, tra cui:
- Scarsa educazione finanziaria: molti italiani non hanno una sufficiente conoscenza dei prodotti e dei servizi assicurativi e dei loro benefici;
- Mancanza di chiarezza nei contratti assicurativi: i termini e le condizioni delle polizze sono spesso poco trasparenti e comprensibili, rendendo difficile la scelta e la comparazione delle offerte;Aspettative sull’intervento pubblico: molti italiani si affidano alla protezione dello Stato in caso di calamità naturali o eventi avversi, senza considerare che i fondi pubblici sono limitati e non sempre adeguati;
- Sottostima del rischio: molti italiani non percepiscono la reale probabilità e gravità degli eventi dannosi che possono colpire le persone, i beni e le attività.
Ma il su citato rapporto di Banca d’Italia, non si ferma all’analisi e suggerisce anche delle possibili soluzioni per migliorare le cose, come aumentare la cultura finanziaria e assicurativa dei cittadini, attraverso campagne informative, iniziative educative e strumenti digitali; rendere più semplici e chiari i contratti assicurativi, utilizzando un linguaggio accessibile, standardizzando le clausole e facilitando il confronto tra le proposte; ridurre la dipendenza dallo Stato, incentivando la responsabilità individuale e collettiva nella prevenzione e nella copertura dei rischi e infine sensibilizzare sul rischio, fornendo dati e statistiche aggiornati, simulando scenari possibili e proponendo soluzioni personalizzate.
I numeri
Detto ciò, entrando più nello specifico, e guardando ai “numeri” possiamo dire che in questo ultimo anno il settore assicurativo in Italia è stato influenzato da diversi fattori, tra cui la situazione economica, il clima inflazionistico, la digitalizzazione, la sostenibilità e la concorrenza. In base alle statistiche disponibili (fonti ivass e ania) è possibile riassumere lo stato del settore assicurativo e avanzare delle previsioni per il futuro più prossimo secondo le quali:
- La raccolta premi complessiva del mercato assicurativo italiano dovrebbe subire un calo del 6,3% rispetto al 2021, a causa della contrazione del comparto vita, che rappresenta il 74% del totale;
- Il comparto danni dovrebbe invece registrare una crescita del 2,5%, grazie alla ripresa dei rami auto e responsabilità civile:
- La redditività del settore assicurativo dovrebbe diminuire dal 9,8% del 2021 al 7,5% del 2023, a causa della riduzione degli utili sia nel ramo vita che nel ramo danni;
- La digitalizzazione dovrebbe continuare ad essere un fattore chiave per il settore assicurativo, sia per migliorare l'efficienza operativa offrendo soluzioni personalizzate, rapide e convenienti ai clienti, che possono accedere alle informazioni e alle coperture assicurative in modo semplice e trasparente, sia per semplificare l’integrazione con i partner, creando un ecosistema digitale che facilita la collaborazione e la condivisione dei dati tra le diverse parti coinvolte nel settore assicurativo, come compagnie, intermediari, fornitori e clienti;
- La sostenibilità e la responsabilità sociale dovrebbero essere sempre più al centro delle strategie delle compagnie assicurative, che devono adeguarsi ai criteri ESG e alle aspettative dei consumatori in materia di etica e solidarietà.
Il condizionale è d’obbligo e per sapere come realmente si chiuderà questo 2023, non ci resta che attendere gli sviluppi.