La dematerializzazione delle quote di Srl è un processo che permette di trasformare le quote societarie da formato cartaceo a formato elettronico. Questo significa che le quote possono essere depositate su un conto titoli presso una banca e trasferite con facilità tra i soci o ad altri investitori. La dematerializzazione delle quote ha lo scopo di semplificare la circolazione delle partecipazioni societarie, incentivare la quotazione in Borsa delle piccole e medie imprese, e favorire l'accesso al mercato dei capitali.
Si tenga conto che fino al 2008 gli unici soggetti autorizzati a depositare gli atti di cessione di quote di SRL erano i notai. Con la L. n. 133/2008, invece, è stata introdotta una nuova forma di trasferimento delle quote sociali accanto a quella affidata ai notai, secondo cui l’atto di cessione delle quote di una srl può essere sottoscritto con firma digitale, registrato presso l’Agenzia delle Entrate e depositato, entro 30 giorni, presso l’ufficio del Registro delle Imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale, a cura di un intermediario abilitato, munito della firma digitale e incaricato dai legali rappresentanti della società, generalmente il commercialista. Ciò vuol dire tempi burocratici lunghi e costi elevati.
Il DDL Capitali
La dematerializzazione delle quote introdotta dal DDL Capitali, approvato dal Consiglio dei ministri il 9 aprile 2023, prevede che le srl possano scegliere se far assumere o meno alle proprie quote la forma scritturale, cioè, dematerializzata. All’art 3 si parla della possibilità (quindi su base volontaria e non obbligatoria) di dematerializzare le quote delle Srl, come già previsto per altri strumenti finanziari. Per poter dematerializzare le quote, le srl devono emettere categorie di quote aventi valore nominale e caratteristiche standardizzate, in modo da renderle simili ai titoli azionari.
Vantaggi
La dematerializzazione delle quote comporterebbe diversi vantaggi per le srl, tra cui:
- Maggiore facilità di trasferimento delle quote, che potranno essere cedute con un semplice click dal conto titoli di un socio a quello di un altro.
- Maggiore attrattività per gli investitori, che potranno accedere alle quote delle srl con minori costi e tempi burocratici.
- Maggiore facilità di circolazione e dunque probabile aumento degli investimenti, in quanto le quote saranno corredate di codice Isin, ovvero il codice internazionale che identifica gli strumenti finanziari.
Tale possibilità, che ad oggi rappresenta una rivoluzione nel mondo delle srl, è stata chiesta a gran voce dai Venture Capital che auspicano che questo maggior dinamismo nella circolazione delle quote darà una ulteriore spinta agli investimenti in Startup e Pmi innovative. La semplificazione nella circolazione dello strumento finanziario favorisce infatti, anche la creazione di un mercato secondario su piattaforme digitali debitamente autorizzate dall’Autorità Finanziaria.
L’entrata in vigore di questo provvedimento rappresenterebbe, inoltre, un’occasione, forse irripetibile, per veicolare parte dei 2.000 miliardi di euro dormienti sui conti correnti degli italiani verso l’economia reale, restituendo alla finanza il suo ruolo originario.
Conclusioni
Ci si augura che i tempi per l’approvazione definitiva del DDL Capitali siano brevi e a quel punto, o nel frattempo, sarà importante scegliere le piattaforme che garantiscano rigorosa selezione delle opportunità d’investimento da parte di operatori in grado di valutare il potenziale di crescita dell’azienda e sostenibilità del suo modello di business: informazioni che devono essere disponibili per l’investitore, rese di facile lettura e comprensione per favorire un investimento informato e consapevole.