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Come la tecnologia sta trasformando il mondo del lavoro

Dagli strumenti di reclutamento AI all'automazione industriale e gli assistenti robotici, le nuove tecnologie digitali stanno trasformando il moderno posto di lavoro. Molti di questi sistemi promettono di migliorare l'efficienza, la produttività e il benessere, ma in che modo influiscono effettivamente sulle persone che interagiscono con loro ogni giorno?

È una domanda complicata senza risposte precise, ma alla quale ha provato a dare una lettura obiettiva una ricerca dell’Università di Harvard; Un folto gruppo di ricercatori ha iniziato a esplorare i modi sfumati in cui la tecnologia sta influenzando il posto di lavoro e la forza lavoro, facendo luce sui suoi numerosi vantaggi e i rischi sostanziali.

In che modo l'IA sta trasformando le assunzioni?

Una delle aree più significative in cui la tecnologia ha trasformato il posto di lavoro è quello della selezione del personale. Gli strumenti di intelligenza artificiale possono aiutare i reclutatori a vagliare i curriculum, rivedere lettere di accompagnamento e persino condurre interviste virtuali. Ma questi strumenti possono anche introdurre nuove complessità e pregiudizi nei processi di assunzione.

Gli strumenti di assunzione di AI possono influenzare chi fa domanda: in uno studio, i ricercatori hanno chiesto a più di 500 adulti con sede negli Stati Uniti di immaginare di candidarsi a un lavoro attraverso un sistema che utilizzava l'intelligenza artificiale. Hanno scoperto che i candidati che erano già entusiasti della prospettiva di quel lavoro ed erano positivi rispetto all’intelligenza artificiale in generale, era più probabile che completassero la domanda; I candidati che erano ansiosi o diffidenti nei confronti dell'intelligenza artificiale, o che erano meno entusiasti del lavoro, erano meno propensi a completare le loro domande se era richiesta l'interazione con l'intelligenza artificiale. Questo suggerisce che l'incorporazione degli strumenti automatizzati nel processo di assunzione possono influire in modo diverso in base alle esperienze dei candidati, influenzando chi decide di candidarsi in modi potenzialmente sorprendenti.

Le persone sono meno offese dagli algoritmi che dalla discriminazione umana

Data la prevalenza di pregiudizi guidati dall'intelligenza artificiale, che spesso non valuta le peculiarità e la differenza di genere dei selezionati, ma si avvalgono di criteri predefiniti, le aziende sentono la pressione di smettere di usare questi strumenti? Attraverso una serie di studi, i ricercatori di Harvard hanno scoperto che le persone tendono ad arrabbiarsi molto meno quando una decisione “discriminatoria” proviene da un algoritmo rispetto a quando la prende un essere umano, il che significa che è meno probabile che incolpino una società per discriminazione se è perpetuata da uno strumento automatizzato.

Inoltre, la ricerca suggerisce che le persone vogliono capire perché e come un'intelligenza artificiale prende le sue decisioni. Ad esempio, in uno studio relativo all’uso degli strumenti diagnostici in AI in un grande ospedale, i professionisti medici erano meno propensi a incorporare il contributo di un'intelligenza artificiale se si discostava dai giudizi iniziali degli umani senza fornire una ragione chiara. Ma quando le diagnosi generate dall'intelligenza artificiale erano accompagnate da una spiegazione, i medici erano molto più propensi ad ascoltarli.

L'automazione del posto di lavoro ha un costo

Insieme all'impatto sulle esperienze dei singoli lavoratori, la rapida crescita dell'automazione sta avendo un effetto sostanziale anche a livello sociale, politico, ed economico. Un'analisi svolta su 14 anni di dati del censimento statunitense incrociato con la crescita a livello di contee dei robot industriali ha scoperto che l'automazione di lavori precedentemente umani è associata ad aumenti di morti per un gran numero di disagi (patologie cardiovascolari, overdose, suicidi, omicidi…)

Inoltre, l'automazione del posto di lavoro può favorire un sentimento negativo in modi sorprendenti. Ad esempio, dati provenienti da più di 30.000 persone tra americani ed europei suggeriscono che man mano che le persone diventano più preoccupati per l'automazione che minaccia la sicurezza dei loro posti di lavoro, più tendono a sviluppare sentimenti anti immigrati.

L'automazione sta cambiando anche la composizione della forza lavoro

Sebbene l'automazione abbia certamente il potenziale per migliorare la vita, l’AI rappresenta una minaccia per la sopravvivenza di alcuni lavori. In effetti, l'automazione aumenta la domanda di lavoratori istruiti e appiattisce gli organigrammi: a livello aziendale, i ricercatori hanno scoperto che l'investimento nell'intelligenza artificiale tende a essere correlato con l'assunzione di più lavoratori altamente qualificati. Gli aumenti nell'automazione hanno portato a una diminuzione della disponibilità di posti di lavoro automatizzabili e a basso salario. È interessante notare che questo cambiamento è stato accompagnato da un aumento dei lavori a basso salario non automatizzabili (cioè lavori di servizio in cui gli esseri umani non possono essere sostituiti dai robot). Ma questo aumento non è stato sufficiente a contrastare la diminuzione dei lavori che non hanno una componente interpersonale.

In Italia la componente robotica nei luoghi di lavoro, non è così preponderante come negli States, ma si suppone che in scala ridotta, gli esiti possano essere simili. Concludendo, quindi, possiamo affermare che, come per la nascita e lo sviluppo di qualsiasi nuova tecnologia, il recente utilizzo degli strumenti di lavoro digitali non può essere considerato né del tutto buono né del tutto cattivo. Piuttosto, l'ottimismo e l'entusiasmo per il progresso devono essere bilanciati da un riconoscimento del reale - e non sempre positivo -impatto che questi strumenti possono avere sulle persone con cui interagiscono.

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